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PEC int. prescriz. contrib. non versati ins. passivo

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Cari Centoxcento A/V,

riprendiamo l’argomento del nostro ultimo messaggio per fornivi uno degli strumenti per avere la possibilità di riavere ciò che vi spetta di diritto.

Nel dettaglio stiamo preparando la procedura per richiedere anche i contributi a carico del datore di lavoro delle somme richieste nelle varie insinuazioni al passivo.

Per esempio, se avete fatto una insinuazione al passivo per le ferie non pagate per un importo di 20.000 Euro, la legge prevede si possano richiedere anche i relativi contributi.

Si tratta di inviare una lettera tramite PEC, alla SAI e all’INPS.

Ma dato che conosciamo i naviganti da più di 30 anni, sappiamo che molti hanno paura della loro stessa ombra, pertanto, vi avvisiamo:

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, non vi daranno le ferie, dimenticandovi per quanti anni non hanno accettato le vostre richieste;

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, vi metteranno sul medio raggio;

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, vi faranno volare 30 ore al mese;

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, vi toglieranno il part-time;

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, non vi daranno il part-time;

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, vi bloccheranno Alis;

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, un giorno vi scarteranno all’assessment;

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, un giorno vi scarteranno al corso comando, ma nella lista, ora, siete il numero 147.

non continuate a leggere questo messaggio se pensate che, inviando la PEC, poi, un giorno non sarete assunti nella new company;

ma soprattutto… non continuate a leggere questo messaggio se pensate che…. “Questo non è il momento!!” Anche se questo momento lo state facendo durare da oltre vent’anni.

Quindi, per quei pochi che sono riusciti a superare queste ipocrite barriere mentali, ecco perché è necessario inviare la PEC.

L’obiettivo che ci siamo posti è quello di farvi riavere ciò che vi spetta e che non vi è stato dato, sia per quanto riguarda lo retribuzione, che per i relativi contributi che il datore di lavoro dovrà versare per tutto ciò che non vi ha corrisposto. Questo ultimo aspetto ci interessa in particolar modo perché sappiamo che i naviganti prenderanno delle pensioni ridicole.

Pertanto questa PEC è il primo passo per far si che si possano richiedere anche i contributi non versati dal datore di lavoro, per tutte le somme che sono state e saranno richieste dall’assunzione in CAI, per ora attraverso le insinuazioni al passivo, in seguito, anche dal commissariamento in poi.

Sottolineiamo il fatto che l’invio della PEC non comporta nessun obbligo ad intraprendere in futuro qualsiasi tipo di azione, però vi offre la possibilità di non perdere ulteriori anni di contributi che potreste richiedere.

Quindi, come al solito, chi agisce potrà ottenere qualcosa, chi non fa nulla continuerà a lamentarsi nei galleys.
A presto.

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